La presentazione della rassegna |
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Rassegna in 6 film
Il filo conduttore che ci guida alla scoperta del cinema iraniano ed in particolare dell'opera del suo esponente piu` significativo Abbas Kiarostami, e` la tenacia, la perseveranza e la pazienza con cui i protagonisti dei suoi film si dedicano alla realizzazione dei propri obiettivi.
Apriranno la rassegna i tre film di Abbas Kiarostami, legati tra di loro a doppio filo nella trama: "Dov'è la casa del mio amico?", "E la vita continua" e "Sotto gli ulivi". La realtà descritta minuziosamente e attraverso un punto di vista oggettivo e discreto, i ritmi dilatati, le azioni che si ripetono e acquisiscono valenza metafisica alla ricerca di un senso (e di un risultato) che sfugge continuamente, il confronto tra la piccolezza e l'operosità dell'uomo e la grandiosità immutabile e divina della natura, rappresentano le caratteristiche principali dello sguardo di Kiarostami, creatore di una vera e propria scuola cinematografica iraniana.
Le stesse caratteristiche le ritroviamo infatti nelle opere dei suoi collaboratori tra cui Bahman Ghobadi autore de "Il tempo dei cavalli ubriachi".
Confronteremo poi il cinema realista iraniano e il suo approccio descrittivo alla ricerca, con il neorealismo italiano di De Sica e con la realtà contemporanea e autonoma di David Lynch, cercando di trovare i possibili punti in comune.