1.4 Giocasport Boom

 

Chi non ha mai sentito il buon odore della terra bagnata dalla pioggia? E chi non l’ha confrontato con l’odore acido che emana dall’asfalto? L’acqua che cade sulla terra, poi, viene subito assorbita e va in profondità, quella che cade sull’asfalto forma delle pozze e dei veli in cui si specchia il cielo. E noi eravamo così, già allora: asfalto e terra, acidi e dolci, superficiali e profondi, radici desiderose d’acqua e azzurro e bianco che si riflette ovunque.

 
Giocasport '94

"Ho fatto splash"

via Don Minzoni

Asfalto e terra era il luogo in cui nel settembre del 1988 organizzammo il primo giocasport. Giocasport significa girare per il paese, cercare quanti più ragazze e ragazzi possibili dai 10 ai 13 anni, coinvolgerli in un’attività di gioco e di sport, inventandosi uno spazio dove farlo, là, dove non c’è nulla. Così si chiudono le strade, si disegnano gli spiazzi, si puliscono le aiole, perché almeno per una settimana i ragazzi si riapproprino dello spazio pubblico in tutta serenità, giocando, stando insieme e mostrando a tutti che, chiusa in quei palazzi e in quelle scuole, da dove non si esce mai per paura delle macchine e della violenza, c’è una forza viva, attiva e... spensierata.

Giocasport per questi ragazzini significava aver riacciuffato l’ultimo lembo di un’estate che sembrava perduta ed è stata ritrovata, proprio prima dell’inizio della scuola.

Per noi quel Giocasport fu la prova che non era solo un gioco.

L’équipe era composta da sessanta volenterosi. Coinvolgemmo più di duecento ragazzi. Una fiaccolata attraversò tutto il paese scortata dalle moto di vigili urbani un po’ increduli: non doveva passare né il santo né il giro, eppure si bloccava tutto, solo per far giocare dei bambini! I giochi si svolgevano contemporaneamente in quattro zone diverse del quartiere: Balatelle, Adone, D’Agata, Don Minzoni. Poi ci si ritrovava tutti in via Don Minzoni per tirare le somme e raccogliere e riporre il materiale. Una po’ pioveva e un po’ c’era il sole. Tutto organizzato, tutto ben studiato, ma tutto estremamente povero e semplice. Tante levatacce alle cinque per segnare i campi prima che iniziasse il traffico, pomeriggi interi a prendere le iscrizioni e frenetici giri in vespa a veder se tutto fila liscio (non c’erano ancora i cellulari, almeno non per noi popolari!).

Giocasport '92

"Le follimpiadi"

piazza Chiesa Madre

 

Ritornano alla mente tanti volti e tanti nomi di ragazze e ragazzi, ormai madri e padri di famiglia, che contribuirono a quel Giocasport, anche solo con un gesto, anche solo  con la presenza, che poi non fecero magari più nulla, ma che sono a buon titolo i progenitori della Giovaninsieme: Elisa, Alfonso, Antonella … E i ragazzini che allora vi presero parte poi in gran numero furono richiamati dalla vita della parrocchia.

Giocasport '92

"Le follimpiadi"

via Balatelle

 

Giocasport fu poi ripetuto con eguale successo nel 1989 (SportEstateRagazzi in collaborazione con il Comune di Catania), nel 1991, nel 1992 e l’ultima volta nel 1994 abbinato al Fantathlon per i più piccini. L’edizione del 1992 si concluse con una festosa messa in piazza, quella del ’94 con una memorabile caccia al tesoro per costruire gli alberi della gioia.  

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